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Barbie, Lego e Microsoft: le storie di 3 brand che hanno scommesso sulla plastica riciclata

Plastica riciclata

L’emergenza ambientale e la crescente richiesta di prodotti ecosostenibili da parte dei consumatori sta spingendo sempre più aziende, piccole e grandi, a rivedere in ottica green i propri processi produttivi. In questo articolo raccontiamo la storia di 3 brand che hanno realizzato i loro prodotti in plastica riciclata. Parliamo di Barbie, Lego e Microsoft.

Il vantaggio di produrre oggetti in plastica riciclata

Una delle grandi sfide della sostenibilità è ridurre la produzione di plastica, un materiale pressoché impossibile da smaltire in modo definitivo. Ma proprio la longevità, che la rende il cruccio degli ambientalisti, è anche il motivo per cui la plastica è usata in maniera massiccia da decenni, tanto da essere il pilastro di tante industrie.

Allora, come trovare una soluzione?

La risposta di alcune grandi aziende è stata quella di investire nella plastica riciclata. In questo modo si può, se non annullare, almeno limitarne l’impatto sull’ambiente di questo materiale.
Realizzare oggetti in plastica riciclata comporta anche un altro beneficio: permette di risparmiare carburanti fossili (petrolio e gas naturale) che vengono impiegati per la sua produzione e che sono responsabili dell’emissione di scarti inquinanti.

3 brand che hanno scommesso sulla plastica riciclata

Tre grandi aziende negli ultimi anni hanno deciso di investire nella produzione di oggetti in plastica riciclata. Si tratta di tre brand attivi da decenni e conosciuti in tutto il mondo, che hanno costruito il loro successo sulla plastica e stanno cercando adesso di lasciare spazio a prodotti in plastica riciclata.
Scopriamo le loro storie.

1. Barbie: la bambola in plastica riciclata che ama gli oceani

Pochi la immaginerebbero tra gli oggetti creati con la plastica riciclata, eppure nel 2021 l’iconica bambola dell’azienda di giocattoli americana Mattel ha lanciato una nuova linea di Barbie: Barbie Loves the Ocean1. Questa collezione include 3 bambole i cui corpi, vestiti e accessori sono realizzati per oltre il 90% di plastica riciclata.

Non si tratta dell’unica iniziativa in ottica ecosostenibile di Mattel. La collezione Barbie Loves the Ocean è in linea con l’obiettivo di Mattel di arrivare, entro il 2030, a produrre esclusivamente oggetti al 100% in plastica riciclata, riciclabile o bio-prodotta.
L’azienda, inoltre, ha lanciato anche il programma “Mattel PlayBack”, per recuperare e riutilizzare i materiali dei suoi vecchi giocattoli per i suoi prodotti futuri, e il progetto “Drive Toward a Better Future”, il cui obiettivo è rendere riciclati o riciclabili i set di giocattoli Matchbox e le loro confezioni.

2. Lego: il futuro dei mattoncini nella plastica riciclata

Dopo aver trascorso più di settant’anni a produrre i set di mattoncini che hanno divertito e stimolato piccoli (e grandi) creativi, Lego ha deciso di investire nella ricerca di nuovi materiali e, in particolare, nella plastica riciclata.
Dopo aver sperimentato con il PET (il materiale che compone la maggior parte delle bottiglie di plastica in commercio) e aver testato più di 250 additivi nel corso di 3 anni, Lego ha presentato i primi mattoncini 2x4 creati in plastica riciclata.

Ma possiamo già dire che il futuro di Lego sia nella plastica riciclata?
La risposta è sì e no: i mattoncini in plastica riciclata sono ancora solo un prototipo, ma sicuramente l’azienda sta puntando molto nel progetto, e dal 2019 al 2022 ha investito 400 milioni di dollari e costruito un team di 150 persone, tra cui scienziati dei materiali e ingegneri. Non è neanche la sua prima iniziativa green: la compagnia ha annunciato di voler eliminare la plastica monouso dalle scatole, e dal 2018 le parti flessibili delle costruzioni sono realizzate con materiali ricavati dalla canna di zucchero coltivata in ottica ecosostenibile.

3. Microsoft: un mouse che viene dal mare

Per diminuire il proprio impatto nella produzione di microplastiche, anche Microsoft ha puntato all’oceano: infatti proprio dal mare proviene la plastica riciclata che, dopo essere stata trasformata in pellet di resina, compone per il 20% il suo nuovo Ocean Plastic Mouse.

Ma perché solo per il 20%? La risposta è da ricercare nel modo in cui le caratteristiche della plastica riciclata si sposano con il funzionamento interno ed esterno di un mouse. L’utilizzo di plastica riciclata al 100% ha dato vita a un mouse che, però, si degrada a causa del calore, della luce ultravioletta, dell’umidità e, infine, anche dell’esposizione all’acidità del nostro sudore. Insomma, un prototipo che Microsoft ha dovuto scartare.

Riciclare la plastica è sufficiente?

Il riutilizzo della plastica riciclata è sicuramente una soluzione green, ma è sufficiente? La risposta è no: ad oggi esiste molta più plastica di quella che riusciamo a riciclare e un futuro veramente ecosostenibile prevede una grande riduzione dell’uso della plastica, soprattutto quella monouso.

Ma anche tutti noi possiamo fare la differenza modificando le nostre abitudini quotidiane.
Un esempio? Puoi sostituire le bottiglie d’acqua di plastica con brocche e borracce, da riempire dal rubinetto di casa o dalle fontanelle pubbliche. L’App Acea Waidy Wow ti aiuta a tenere traccia del tuo impatto ambientale e ti fornisce validi consigli per essere sempre più green!


1 Fonte: Mattel