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Slow Tourism: il turismo lento è sostenibile

Slow tourism

Immagina di perderti tra le dolcezze di una foresta rigogliosa, scoprire i profumi e i sapori di un borgo antico, godere di culture nascoste e paesaggi diversi: il turismo lento è la nuova frontiera dell’esperienza, un modo sano e rilassante di vivere l’essenza autentica di un viaggio.

Lo slow tourism nasce come filosofia che enfatizza la necessità di vivere esperienze di viaggio genuine, rilassate e nel pieno rispetto dell’ambiente, in contrapposizione alla frenesia della vita quotidiana.

I viaggi organizzati sono una routine ferrea di tappe e spostamenti, una carica continua di informazioni che rischiano di non essere immagazzinate, di bellezze che non riescono ad essere apprezzate al 100%. Lo slow tourism emerge in questo panorama come una forma di turismo disinteressata, ramificata in un network che coinvolge operatori turistici, enti nazionali e internazionali, viaggiatori da ogni parte del mondo con un unico obiettivo: la crescita consapevole e congiunta del territorio e del turista.

Viaggiare Green: quando l’esperienza diventa sostenibile

Il turismo lento fa bene a te e all’ambiente. L’Italia è ricca di gemme nascoste e paesaggi pittoreschi, dai suggestivi borghi Bandiera Arancione alle preziose spiagge cristalline insignite del titolo Bandiera Blu. L’elemento che accomuna questi luoghi preziosi è l’amore e il rispetto per l’ambiente: parte intrinseca del turismo lento, il focus ambientalista permette ai viaggiatori di assaporare le bellezze della terra a km zero, percorrere routes sostenibili e rispettare il patrimonio culturale di una meta, ma senza stressarla.

Combattere l’overtourism e difendere le risorse del pianeta

Una necessità, prima ancora di essere una scelta: durante gli anni pre-pandemia, l’inquinamento turistico ha raggiunto livelli non più sostenibili per il nostro pianeta. Il turismo di massa ha portato mandrie di viaggiatori in luoghi non adatti ad accogliere una grande quantità di ospiti, con conseguente sfruttamento delle risorse e consumi sfrenati dettati dalle necessità economiche globali. Il fenomeno di “overtourism” che ha sempre caratterizzato le meravigliose città d’arte italiane ha sovraccaricato le strutture ricettive le quali, per adattarsi, sono state portate a utilizzare indiscriminatamente le risorse alimentari, idriche e culturali, danneggiando spesso quelle bellezze che tentavano di promuovere.

Il turista rilassato preferisce i mezzi di trasporto sostenibili che permettono di diminuire le emissioni di CO2; tenta di ridurre l’uso della plastica, contribuendo alla salvaguardia delle risorse idriche e del territorio; supporta la produzione autoctona tramite l’acquisto di prodotti e souvenir locali.

Quali sono le forme di Slow Tourism?

Una forma di turismo slow è strettamente legata alla natura, in un'esperienza che lascia apprezzare l’autenticità del territorio attraverso tutti e 5 i sensi. Tra i segmenti turistici preferiti dai viaggiatori “lenti”, sicuramente troviamo il trekking, l’hiking e i cammini: l’app Acea Waidy Wow permette di perdersi in piacevoli passeggiate lungo le Vie dell’Acqua. Un’altra opzione è il cicloturismo, che supporta la mobilità sostenibile e l’attività sportiva a zero impatto.

Tra le strutture ricettive, i B&B e gli agriturismi sposano perfettamente il concept coinvolgente dello slow tourism. Questi alloggi permettono al turista di immergersi nel tessuto locale, proponendo anche una forma di turismo enogastronomico tipico, fruibile a km zero.

L’experience è uno dei fulcri del turismo slow. La possibilità di cimentarsi in esperienze autentiche, accanto alla popolazione locale, arricchisce di un valore inestimabile il viaggio. Immagina di poter realizzare manufatti folcloristici con gli artigiani del luogo, di cucinare squisiti piatti tipici insieme agli abitanti di un borgo, o di degustare vini pregiati tra le vigne: una vacanza attiva, basata sulla creatività e sull’apprendimento.