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Microplastiche e abbigliamento: consigli per un guardaroba rispettoso dell'ambiente

Scegliere i capi giusti e lavarli in modo sostenibile limita la dispersione nei mari di microplastiche dai vestiti.
Al momento dell’acquisto di un abito nuovo o mentre si carica la lavatrice, è difficile pensare che queste azioni produrranno conseguenze capaci di viaggiare per migliaia di chilometri, ben oltre il perimetro della nostra quotidianità. Eppure dovremmo: ogni volta che li laviamo, infatti, i nostri vestiti rilasciano particelle talmente piccole da non essere intercettate né dai filtri delle lavatrici né dagli impianti di trattamento delle acque reflue, finendo così nei fiumi e nei mari. Parliamo di microplastiche e abbigliamento.
Microplastiche e vestiti: qualche dato
Secondo l’International Union for Conservation of Nature1, sugli 1,4 milioni di miliardi di microfibre presenti negli oceani, il 35% deriva dalla produzione tessile e dal bucato domestico. Ma c’è di più. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications2 rivela che le microplastiche derivanti dai guardaroba d’Europa e del Nord America sono in grado di attraversare l’Atlantico fino a raggiungere il Mar Glaciale Artico, inquinandone in modo ormai pervasivo l’area biologicamente più importante, in cui vivono pesci, plancton, uccelli e mammiferi marini.
Le microplastiche dei vestiti riversate in mare da una lavatrice in Gran Bretagna impiegherebbero appena un paio d’anni per concludere tra i ghiacci il loro viaggio inquinante. Una fine inevitabile? In questo caso, si può dire fuori di retorica che le scelte dei singoli siano davvero determinanti. Basta cominciare ad attuare alcuni semplici comportamenti virtuosi.
Riduci le microplastiche dei vestiti: scegli i capi giusti
Quando acquisti un vestito nuovo, opta per capi di qualità che possano durare nel tempo, evitando il fast fashion. La moda vintage o di seconda mano rappresenta un’alternativa valida per assicurarsi prodotti di alto livello a prezzi più accessibili. E i materiali? Meglio tessuti naturali o misti rispetto ad acrilico e poliestere. Tra le fibre sintetiche, è accettabile il nylon 66, un poliammide molto resistente. In generale, ricorda: i tessuti a maglie fitte e compatte sono meno inquinanti, perché la loro struttura impedisce lo sfilacciamento durante il lavaggio.
Adotta abitudini di lavaggio sostenibili
- Imposta cicli di lavaggio fino a 40°: le basse temperature limitano in modo efficace la dispersione di microplastiche dai tessuti, oltre a diminuire il rilascio dei colori, consumare meno energia e promettere ai capi una vita più duratura.
- È raccomandabile, inoltre, ridurre la frizione degli indumenti all’interno della lavatrice: a questo scopo, fai partire il lavaggio solo a pieno carico, imposta centrifughe a bassa velocità ed evita programmi troppo lunghi.
- Utilizza detergenti delicati e rispettosi dell’ambiente. Non dimenticare l’ammorbidente ecologico, perché diminuisce la rottura delle fibre, e quindi il rilascio delle microplastiche dai vestiti, di oltre il 35%.
Fatti sorprendere dalla tecnologia
Dalla borsa per biancheria in nylon 66, capace di trattenere fino all'86% di microplastiche dei vestiti durante il lavaggio, alle sfere cattura-fibre ispirate al sistema di filtraggio dei coralli, i gadget hi-tech già disponibili sul mercato sono facili da usare: devi solo ricordarti di inserirli all’interno del cestello.
Nel contrasto quotidiano alla plastica, infine, non dimenticare un altro gesto semplice: scarica l’app Waidy Wow per avere una mappa completa dei punti di rifornimento d’acqua per la tua borraccia, basta un semplice tap sullo smartphone. In questo modo contrasterai la diffusione delle bottigliette monouso.
Redazione a cura di LifeGate
Image credit: © Sarah Brown/Unsplash
1 Fonte: International Union for Conservation of Nature
2 Fonte: Nature Communications